2019/10/10

Psicologia dei bisogni - Riassunto

Importanza e centralità dei bisogni

Io considero i bisogni il fondamento di qualunque forma vivente. Essi possono essere distinti in congeniti (cioè innati, geneticamente determinati e immutabili) e acquisiti (cioè formatisi come risultato di esperienze, e modificabili).

I bisogni possono essere distinti in bisogni di ottenimento e bisogni di evitamento (di qualcosa).

Io vedo la mente come un sistema di agenti autonomi intercomunicanti, per lo più inconsci e involontari, alcuni dei quali hanno la funzione di sviluppare strategie e logiche di comportamento per la soddisfazione dei bisogni congeniti. Tali strategie e logiche comportano la formazione di una molteplicità di bisogni acquisiti quali mezzi per ottenere la soddisfazione di quelli congeniti o di altri bisogni acquisiti.

Origine dei disagi mentali e scopo della psicoterapia

Io considero il disagio mentale un effetto della mancata soddisfazione di uno o più bisogni congeniti a causa di ostacoli esterni e interni, paure, conflitti tra bisogni (spesso rimossi dalla coscienza) e/o strategie di soddisfazione inadeguate.

La cura del disagio mentale, cioè la psicoterapia, dovrebbe aiutare il paziente a portare alla coscienza i suoi bisogni insoddisfatti e le cause della loro insoddisfazione in modo da poter gestire razionalmente le paure, i conflitti e le incompatibilità tra bisogni (sia al proprio interno che rispetto ai bisogni altrui), e correggere le strategie per la loro soddisfazione che si sono dimostrate inadeguate.

Supporti grafici della psicoterapia

L’efficacia e l’efficienza di una psicoterapia possono essere aumentate mediante l’uso di informazioni registrate (scritti, fotografie, collages) che il paziente stesso può produrre, preferibilmente con l’assistenza di un terapeuta, e di repertori, questionari, formulari e guide che il terapeuta può mettere a disposizione del paziente; tali strumenti hanno lo scopo di aiutarlo ad individuare ed evocare i bisogni insoddisfatti e stimolare i suoi agenti inconsci a riprogrammarsi in modo più adeguato.

Importanza dei ruoli o funzioni sociali

I bisogni di un essere umano possono essere soddisfatti solo mediante l’interazione e cooperazione (diretta o indiretta) con altri esseri umani. Le interazioni umane sono generalmente regolate da culture, o civiltà, interiorizzate a livello inconscio, che definiscono forme, norme, valori, linguaggi e ruoli attraverso i quali (e solo attraverso i quali) sono possibili interazioni non arbitrarie e quindi non violente.

Ogni ruolo corrisponde ad una o più funzioni sociali, ovvero a comportamenti attraverso i quali un’individuo contribuisce alla soddisfazione dei bisogni propri e altrui.

La scelta o assegnazione dei ruoli può essere competitiva, e dar luogo a conflitti interni ed esterni, ovvero tra i diversi bisogni del soggetto, e tra i bisogni del soggetto e quelli altrui.

Un ruolo non condiviso, non consensuale, velleitario, confuso, indeciso o falso, e quindi non facilmente attuabile, può ostacolare la soddisfazione di uno o più bisogni e causare in tal modo sofferenze e disturbi mentali.

Resistenza al cambiamento

Uno dei bisogni più potenti della psiche è quello di mantenere la propria struttura resistendo (inconsciamente e involontariamente) ad ogni tentativo, proveniente dall’interno o dall’esterno, di cambiarla. Questo rende molto difficile ogni psicoterapia in quanto finalizzata ad un cambiamento strutturale della psiche. La Psicoterapia sinottica è particolarmente indicata per superare la resistenza del paziente al cambiamento.

Fondamenti genetici della Psicologia dei bisogni

Come Richard Dawkins insegna ne “Il gene egoista”, alla radice del comportamento di ogni essere vivente, vi è la “necessità” dei suoi geni di riprodursi usando i vari mezzi e modi che essi hanno sviluppato nel corso dell’evoluzione e che sono stati codificati nel DNA della specie. Da tale generale necessità sono “emersi”, nel corso dell’evoluzione, in maniera tuttora misteriosa, i “bisogni” ovvero i meccanismi omeostatici motivazionali e sentimentali (basati sul piacere e il dolore, e collegati con la coscienza negli animali che ne dispongono) che spingono l’organismo e l’io cosciente a procurarsi, quando occorre, ciò che è “necessario” per garantire la sopravvivenza e la conservazione della specie.

Chiamo tali meccanismi bisogni primari, mentre col termine bisogni secondari mi riferisco a quelli che vengono sviluppati nel corso della vita di un individuo come mezzi o obiettivi intermedi per soddisfare i primi.

Tutti i bisogni (sia primari che secondari) sono ordinati funzionalmente nel senso che ogni bisogno ha il compito di soddisfare uno o più bisogni di ordine superiore e viene soddisfatto attraverso la soddisfazione di bisogni subordinati. In altre parole, ogni bisogno è servito da altri bisogni e serve altri bisogni, fino al bisogno primordiale delle forme viventi, che è quello del gene, di riprodursi.

Volendo estendere al mondo non vivente il concetto di bisogno, si potrebbe inoltre dire che tutte molecole (sia inorganiche che organiche, compresi i geni) e le particelle elementari hanno “bisogno” di rispettare le leggi della fisica.

Per soddisfare i suoi bisogni (primari e secondari), un essere umano ha bisogno di interagire e collaborare con altri esseri della sua specie. Questa collaborazione può essere ostacolata da una serie di fenomeni quali:
  • la competizione per ottenere e difendere:
  • le posizioni più elevate nella gerarchia sociale
  • i partner sessuali più attraenti
  • le risorse economiche
  • la proprietà privata
  • il tentativo reciproco di asservimento tra esseri umani
  • la voglia di libertà e di trasgredire le norme sociali
  • la repressione delle trasgressioni e dei tentativi di sovvertire i privilegi acquisiti
Gli esseri umani perseguono i propri interessi interagendo con i propri simili in modo più o meno cosciente, volontario, produttivo e libero. Il grado di soddisfazione dei bisogni umani appare da sempre tragicamente basso. Fame, povertà, guerre, violenza, disuguaglianze, ingiustizie, corruzione, oppressione, irresponsabilità, disinteresse per l’etica, ignoranza, falsità, mistificazioni, stress, incomunicabilità, condizioni di lavoro ai limiti della sopportazione, disoccupazione, negazioni dei diritti civili, deprivazioni e violenze sui bambini, discriminazioni di ogni tipo (sessuali, razziali, etniche, religiose, politiche ecc.), sono realtà ancora largamente diffuse. Tale situazione è il prodotto del comportamento umano che, a sua volta, è il risultato di processi che avvengono nella mente degli individui.

Tali processi, ancora poco conosciuti e spesso oggetto di disinformazione e mistificazione, andrebbero attentamente studiati al fine di renderli più adeguati alla soddisfazione dei bisogni umani su larga scala.

In queste pagine propongo, a tale scopo, la costituzione di una disciplina psicologica che considera i bisogni umani il punto di partenza e di arrivo dell’indagine e della prassi: di partenza in quanto essi sono l’origine e lo strumento della vita, e di arrivo in quanto la loro soddisfazione dovrebbe essere il fine dell’umanità e quindi di ogni psicologia e psicoterapia.

Questa disciplina dovrebbe usare tutto il patrimonio disponibile di scienze umane e sociali in modo eclettico, integrato, organico e soprattutto pragmatico, cioè finalizzato al raggiungimento del massimo grado di benessere psicofisico a cui l’uomo possa aspirare.

Vedi anche Comprendere la natura umana.

Fonti della Psicologia dei bisogni

La Psicologia dei bisogni si fonda sui lavori di diversi autori, tra i quali:
  • Ricerche neuroscientifiche (Antonio Damasio e altri autori)
  • Psicologia sociale (autori vari)
  • Psicoanalisi di Sigmund Freud e altri
  • Psicologia individuale di Alfred Adler
  • Interazionismo simbolico di George H. Mead
  • Teoria dei bisogni intrinseci di Luigi Anepeta
  • Analisi transazionale di Eric Berne
  • Evoluzionismo darwiniano e genetica di Richard Dawkins
  • Semantica generale di Alfred Korzybski
  • Cibernetica ed ecologia della mente di Gregory Bateson
  • Pensiero complesso di Edgar Morin
  • Psicologia umanista di Erich Fromm
  • Costruttivismo radicale di Paul Watzlawick
  • Psicologia della forma (Gestalt)
  • Filosofia di D. Hume, A. Schopenhauer, F. Nietzsche e altri
  • Ecc.

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