2017/09/30

Etica dell'obbedienza vs. etica della libertà

Mi pare che in fatto di etica esistano due tendenze opposte che io chiamo etica dell'obbedienza ed etica della libertà.

L'etica dell'obbedienza consiste nel comportarsi in modo da obbedire a dei principi stabiliti da altri (come un capo, una religione o i propri sentimenti o passioni). L'etica della libertà consiste invece nel determinare il proprio comportamento in base ad un ragionamento libero da condizionamenti sociali o emotivi.

L'etica dell'obbedienza è deresponsabilizzante nel senso che assegna all'oggetto dell'obbedienza (l'autorità politica, religiosa, culturale o ai propri sentimenti) la responsabilità del comportamento, e considera immorale solo la disobbedienza, la ribellione o il tradimento.

L'etica della libertà è invece responsabilizzante in quanto il soggetto non può attribuire ad altri che alla propria libera coscienza e volontà la responsabilità delle proprie scelte.

Credere a cose false

E' possibile che miliardi di persone credano a cose false? Sì, è normale.

Sulle religioni e le filosofie spiritualiste

Io credo che tutte le religioni (organizzate e fai-da-te) e le filosofie spiritualiste di ogni epoca hanno in comune alcune delle seguenti caratteristiche.
  • una narrazione della creazione del mondo in cui da un tutto indifferenziato o caos si creano delle separazioni e un certo ordine, con certe entità e certi ruoli e scopi fondamentali, da cui si origina tutta la realtà
  • testi "sacri" in cui vengono definiti i principi della "fede" e le regole di comportamento
  • un'etica semplificata per distinguere il bene dal male
  • un'etica fondata sull'obbedienza anziché sulla libera scelta
  • una "scienza" dei collegamenti tra cause ed effetti
  • la negazione del caso e della mancanza di senso

2017/09/29

La programmazione di un essere umano

L'uomo è un animale programmabile da altri uomini dopo la nascita. Esso riesce a cambiare volontariamente i suoi programmi in una misura che dipende dal tipo di programmazione subita, ovvero se tale possibilità è inclusa nel programma stesso.

L'Uomo in sintesi

L'uomo è un animale programmabile. E' programmabile da altri uomini dopo la nascita. Riesce a cambiare volontariamente i suoi programmi in una misura che dipende dal tipo di programmazione subita, ovvero se tale possibilità è inclusa nel programma stesso.

2017/09/28

Cosa dicono i libri

La maggior parte degli autori non dice nulla di nuovo, ma raccoglie, riassume o ripete con parole nuove cose dette da altri, dando arbitrariamente più importanza a certi aspetti e meno ad altri. Gli autori rivoluzionari sono pochissimi, poco conosciuti, poco capiti e poco amati dalle masse.

Risposte senza domande

Ogni affermazione dovrebbe essere considerata la risposta ad una domanda, e invece troviamo tante risposte senza domande. Sarebbe interessante in un articolo o un libro sostituire tutte le affermazioni con le domande corrispondenti.

Sugli insuccessi delle buone teorie

Il problema è che non basta una buona teoria per cambiare il mondo perché, tra i bisogni umani, quello di conoscere la verità è uno dei meno diffusi e dei più deboli. Quindi non dobbiamo limitarci alla ricerca della verità, ma dobbiamo ancor più cercare di capire i meccanismi della mente umana che ostacolano la comprensione e la diffusione della verità, per combatterli con le strategie appropriate. L'obiezione che la verità non esiste e che ognuno ha la sua verità e ogni verità vale come ogni altra è uno di questi meccanismi.

La grande opera (The Great Work) - Lettera a Gregory Bateson da suo padre

Da un recente articolo di Nora Bateson (figlia di Gregory Bateson)

In una lettera scritta da mio nonno William Bateson, a mio padre Gregory ho trovato questo passaggio. E’ stato scritto nel 1922, nel tentativo di consolare Gregory, diciottenne, dopo la morte di suo fratello Martin, che si era suicidato. In queste poche righe di consiglio paterno vedo la mappa dello straordinario impegno che diverse generazioni di Batesons hanno avuto verso lo studio del mondo vivente.

2017/09/26

Da cosa dipende la nostra felicità

La nostra felicità o infelicità dipende dalla qualità dei nostri rapporti con gli altri e più precisamente dai fattori seguenti:
  • con quali persone interagiamo
  • con quali persone non interagiamo
  • come interagiamo

Domande sulla partecipazione

A quali interazioni (giochi, cerimonie, eventi, attività sociali) vorrei partecipare? Con quali altri partecipanti? In quali ruoli? Con quali risorse? Come e cosa posso contribuire alla cooperazione?

Il piacere di partecipare

Io suppongo che esista un fondamentale bisogno umano di partecipare alla vita sociale, ovvero di interagire con altre persone, bisogno la cui soddisfazione è causa di piacere, come avviene per qualsiasi altro bisogno.

Quando vediamo una persona sorridere, o esprimere in qualsiasi modo gioia o contentezza, molto probabilmente la causa del suo stato d'animo è proprio il fatto che quella persona sta facendo o ha appena fatto o sta per fare qualcosa che gli ha permesso, gli permette o gli permetterà di partecipare alla vita sociale, come, per esempio, aver acquisito risorse o informazioni favorevoli alla partecipazione sociale, o aver allontanato il rischio dell'esclusione sociale.

Una cosa è buona o bella nella misura in cui aiuta a partecipare ad attività sociali.

2017/09/25

Perché scegliamo ciò che scegliamo e facciamo ciò che facciamo? Il bisogno di partecipazione

Perché scegliamo ciò che scegliamo e facciamo ciò che facciamo? Credo che questa sia la domanda fondamentale a cui la psicologia cerca di rispondere. O, meglio, credo che il compito principale della psicologia sia di rispondere a tale domanda.

Interazioni simboliche

Come ci insegna George H. Mead in "Mente, sé e società", la nostra mente si forma attraverso interazioni simboliche con altri umani, e il nostro comportamento sociale consiste a sua volta in interazioni, anch'esse simboliche, guidate dalla mente stessa. Queste interazioni sono qualificate come simboliche perché, a differenza di quanto avviene per gli altri animali, consistono soprattutto nella trasmissione bidirezionale di gesti o simboli, il cui significato è determinato dai contenuti della mente degli interattori, appresi attraverso precedenti esperienze interattive e codificati nel sistema nervoso centrale.

Cécile McLorin Salvant - Le Front Caché Sur Tes Genoux

Chi vuole cambiare?

Nessuno vuole cambiare se stesso. I cambiamenti che tutti vorrebbero riguardano le cose da possedere o dominare, o la mentalità altrui.

L'animale più pericoloso

L'uomo è l'animale più pericoloso. Per l'ambiente, per gli altri e per se stesso.

2017/09/24

Le carte da giocare

L'importante è giocare la migliore partita possibile con le carte che la natura e il caso ci hanno dato e ci danno tutti i giorni.

2017/09/23

La colpa di Aristotele

Logica aristotelica: "Se questo è vero, il contrario è falso; non ci sono altre possibilità".

Logica non-aristotelica: "Questo è vero in certi casi, in altri casi è vero il contrario; nulla è vero o falso in assoluto".

(Il corsivo è una mia sintesi, basata sul pensiero di Alfred Korzybski).

Qual'è la vostra logica preferita? Qual'è la logica che usate normalmente, inconsapevolmente?

Per quanto mi riguarda, preferisco la prima ma seguo spesso la seconda. Quanti danni ha fatto Aristotele con la sua logica!

Impotenza dello Stato e complicità dei cittadini

Un paese dove la giustizia non funziona e la corruzione dilaga, non può difendersi dall'immigrazione criminale. Inutile indignarsi e lamentarsi se prima non imponiamo ai partiti che eleggiamo di riformare il sistema della giustizia e di lottare con maggiore impegno e severità contro l'illegalità di tutti i tipi, tra cui quella civile e fiscale. Non ho mai visto una manifestazione pubblica contro l'evasione fiscale e l'abusivismo edilizio, forse perché la maggior parte della gente è colpevole o complice di reati fiscali e/o edilizi.

Cambiamento e competizione

Normalmente, chi sta bene non vuole cambiare, mentre chi sta male non è capace di cambiare o non ha i mezzi per farlo.

Ciò nonostante, la società cambia, seppur lentamente, ma ciò avviene soprattutto per effetto della competizione, che causa sconvolgimenti politici e progresso tecnologico e scientifico.

2017/09/22

Bisogni e libertà

Se per bisogno intendiamo una forza in una certa direzione, applicata ad un certo soggetto, ovvero insita in esso, allora per libertà di un soggetto possiamo intendere la possibilità che esso ha di assecondare o seguire le forze che lo spingono, ovvero motivano; in altre parole la possibilità di realizzare i suoi scopi ovvero di soddisfare i suoi bisogni.

Bisogno, rischi e strategie di partecipazione

L'uomo ha un fondamentale e profondo bisogno di partecipare alla vita sociale di una o più comunità, ma ogni partecipazione comporta dei rischi a causa della competizione e della distruttività umana; perciò l'uomo ha bisogno di elaborare strategie di partecipazione che gli consentano di partecipare ottenendo i massimi vantaggi e i minimi svantaggi. La psicologia dovrebbe servire ad analizzare come le strategie di partecipazione si formano e come e in quale misura si possono migliorare, ovvero renderle più adatte alla soddisfazione dei bisogni innati propri e altrui.

Libertà e partecipazione

Libertà = partecipazione volontaria (nel suo inizio, nella sua continuazione, nella sua cessazione).

Teorie generali e particolari

Una teoria particolare dovrebbe essere parte di una teoria generale, ma oggi gli intellettuali ci propongono tante teorie particolari che vorrebbero spiegare una serie di fenomeni umani e sociali particolari, senza preoccuparsi di definire una teoria che spieghi l'Uomo in generale. Questo resta così per molti un mistero della cui rivelazione e sintesi le religioni si occupano ben volentieri.

Un popolo di pecore

Siamo un popolo di pecore in attesa del pastore della Provvidenza, senza il quale non sappiamo far funzionare nemmeno un condominio, ma siamo bravi a indignarci contro "gli altri", e quando parliamo di politica e di crisi morale abbiamo in tasca semplici soluzioni per ogni problema.

2017/09/21

Strategie di partecipazione

Perché la gente fa quello che fa? Che senso ha ciò che fa? Perché sorride quando sorride ed è triste quando è triste?

La mia risposta è che, nella maggior parte dei casi, la gente cerca di fare cose che affermino o confermino la propria rispettabile appartenenza ad una certa comunità, gruppo o categoria sociale, perché ciò risponde ad un bisogno fondamentale radicato nella psiche di ogni essere umano, che si può chiamare "bisogno di appartenenza e integrazione sociale", o "bisogno di partecipazione".

Conversazione / concerto

Una conversazione è come un concerto, in cui ad ogni frase di uno risponde la frase di un altro in modo armonioso, ovvero pertinente rispetto al tema della conversazione stessa.

In altre parole, i partecipanti alla conversazione consumano un rito sociale in cui ognuno contribuisce allo sviluppo del tema. In altre parole, il rispetto del tema è la regola del gioco. Questo presuppone una preparazione sul tema stesso, senza la quale la partecipazione è impossibile.

Un concerto musicale è come una conversazione, ovvero un rito sociale in cui ogni musicista partecipante contribuisce col suo strumento allo sviluppo di un tema musicale.

In somma, sia la conversazione che il concerto sono riti di partecipazione sociale.

2017/09/20

Conoscersi

Siamo tutti pazzi, ma in modi diversi. Conoscere una persona significa capire il suo particolare tipo di pazzia. Questo vale anche per la conoscenza di se stessi.

Il senso della socialità

Essere un animale sociale non significa essere necessariamente altruista o cooperativo verso tutti gli altri, perché i paradigmi di interazione sociale di una comunità possono includere comportamenti molto competitivi, egoistici, crudeli e spietati verso le classi e gli individui più deboli e disprezzati.

Infatti, il bisogno di appartenenza, che è il bisogno umano più potente, non basta, da solo, a garantire che una società o comunità sia giusta e mentalmente sana.

La giustizia e la salute mentale di una comunità richiede una diffusa, comune e realistica conoscenza della natura umana e la capacità di metainterazione, ovvero di negoziare esplicitamente le regole delle interazioni umane.

Sulla sospensione (temporanea) del giudizio

Per capire un fenomeno sociale ovvero il comportamento di un individuo o di un gruppo, è indispensabile sospendere qualunque giudizio etico o estetico, perché esso potrebbe nuocere all'oggettività e imparzialità dell'osservazione. Tuttavia, dopo la comprensione, grazie alla comprensione e in funzione di essa, è giusto e opportuno esercitare il giudizio etico ed estetico appropriato nei confronti di quanto compreso, perché lo scopo dell'osservazione e della comprensione è proprio il giudizio positivo o negativo. Perché il giudizio serve ad orientare il nostro comportamento.

Essenza della libertà

Libertà: capacità di reagire in modo imprevisto.

Inter-reazioni

Non esistono azioni ma solo reazioni. Di conseguenza, ciò che chiamiamo interazioni dovrebbero essere chiamate inter-reazioni.

Conformismo estetico

Esiste un conformismo estetico che spinge inconsciamente la gente a celebrare e apprezzare forme d'arte e artisti ritenuti eccellenti dalle autorità estetiche e/o dalla maggioranza della gente stessa. Anche questo è un modo per diminuire il rischio di isolamento ed emarginazione sociale.

Il piacere reale che si prova ascoltando la musica di un artista apprezzato dalla propria comunità potrebbe essere causato dalla sensazione di essere socialmente integrati più che dalla bellezza di quanto si ascolta. Impossibile stabilire con certezza il peso relativo delle due componenti.

2017/09/19

Il bilancio di una vita

Alla fine della vita il bilancio consisterà in cosa cosa ho dato agli altri, cosa ho avuto da loro e cosa abbiamo fatto insieme.

Ragione e sentimento

Ragione e sentimento dovrebbero avere entrambi diritto di parola e rispettarsi a vicenda, e invece succede spesso che la ragione cerchi di soffocare il sentimento per evitare che disturbi le sue teorie, e che il sentimento cerchi di bendare e manipolare la ragione per giustificare le sue pulsioni.

2017/09/18

Versatilità mentale

Come l'attore versatile che è in grado di interpretare efficacemente qualsiasi personaggio, come le persone multilingue che sono in grado di esprimersi perfettamente in diverse lingue, sarebbe molto utile saper interagire con persone di diverse provenienze sociali che usano paradigmi di comunicazione e interazione diversi.

La nuova società e la metainterazione

Io credo che sia possibile costruire una società più sana (mentalmente) e giusta di quella attuale, a condizione che i suoi membri siano capaci di fare metainterazione, ovvero di conoscere i meccanismi psicologici che regolano le loro interazioni e di negoziare esplicitamente i modi e le regole con cui interagire al fine da ottenere la migliore soddisfazione dei bisogni di tutti.

Paradigmi di interazione

Il paradigma di interazione è un costrutto mentale molto complesso nel quale sono definiti, mediante simboli di vario tipo, tutti i possibili modi in cui un individuo può o deve interagire con gli altri, in termini di forme, norme, valori (etici ed estetici), cognizioni, miti, credenze, pregiudizi, istituzioni, leggi, ambiti e regole di competizione e cooperazione, giochi, diritti, doveri, obblighi, divieti, linguaggi, gesti, simboli, tipi, classi e categorie di persone, discriminazioni sociali, occasioni, rituali, celebrazioni, ruoli ecc.

2017/09/17

Chi interagisce?

Quando due persone interagiscono, a interagire non sono le loro coscienze, ma i loro inconsci.

Sulla timidezza

La timidezza consiste in una imbarazzante indecisione circa il ruolo da assumere in certe situazioni con certe persone più o meno conosciute, accompagnata dalla paura di non essere all'altezza del possibile ruolo o che gli altri non siano disposti ad accettarlo, decretando l'incapacità sociale del soggetto.

Confusione sull'amore

Ognuno definisce l'amore come gli pare per cui è inutile discuterne. Amore è una parola che andrebbe vietata per la confusione che genera, ma io stesso mi dimentico spesso di non usarla.

Il valore comparato dei libri

In una biblioteca tutti i libri hanno la stessa dignità in quanto libri, ma i loro contenuti, in quanto strumenti per capire la realtà e la natura umana, hanno un valore alquanto diverso tra loro.

In tal senso, su ogni mille di libri ce n'è forse uno che da solo vale più di tutti gli altri messi insieme, senza contare che molti libri, anche di grande successo, come la Bibbia e altri di contenuto religioso, sono pieni di falsità più o meno pericolose.

Il problema è che non vi sono classifiche universalmente riconosciute sul valore relativo dei libri a nostra disposizione per cui ognuno di noi deve faticosamente orientarsi tra l'immensa offerta disponibile cercando di individuare i libri di maggior valore.

Occasioni sociali

L'uomo ha bisogno di interagire con altri, ma non può farlo liberamente, essendo psicologicamente condizionato dall'Altro generalizzato (termine usato da George Herbert Mead per indicare l'insieme dei possibili ruoli sociali conosciuti da un individuo attraverso le sue passate interazioni con gli altri)

Paura della verità

La verità spaventa chi è stato ingannato sin dalla nascita e da allora propaga gli inganni su cui si è formato.

Interazionismo simbolico

Secondo la teoria psicologica, sociologica e filosofica di George Herbert Mead nota come "Interazionismo simbolico", la mente si struttura e riempie di contenuti attraverso le interazioni sociali simboliche (rese possibili dal linguaggio) che permettono lo sviluppo e l'evoluzione di tre agenti mentali che insieme formano ciò che Mead chiama il sé (self):

2017/09/16

Il piacere della festa

Il piacere di partecipare ad una festa è causato soprattutto dalla conferma della propria appartenenza ad un gruppo o comunità, ovvero del fatto che si è accettati come suoi membri. Senza periodiche conferme di questo tipo si vivrebbe nell'angoscia del rischio di isolamento sociale. La festa permette inoltre di interagire con altre persone in modi che sarebbero sconvenienti o sospetti al di fuori della festa stessa. Per esempio, alla festa si può ballare insieme con un'altra persona, fuori della festa, "non si fa".

Le ragioni del conformismo

Per far parte di una comunità è obbligatorio rispettarne gli usi e costumi, ovvero le forme, norme, valori e ruoli che caratterizzano il suo paradigma comportamentale.

Ci sono vari tipi di comunità con paradigmi più o meno poveri e rigidi, grossolani e sofisticati, gentili e violenti. In ogni caso vale la regola sopra esposta.

Siccome l'Uomo non può fare a meno di appartenere ad una o più comunità, la questione non è se essere più o meno conformisti (essendo la conformità indispensabile), ma la scelta delle comunità a cui appartenere e dei ruoli da giocare in esse.

Schiavi di paradigmi culturali

Siamo tutti schiavi di paradigmi culturali che definiscono le possibili forme (logiche, etiche ed estetiche) dei nostri pensieri e comportamenti, nel senso che nel pensare e nel fare non siamo capaci di usare forme che non siano previste nei paradigmi applicabili, o abbiamo consciamente o inconsciamente paura di farlo.

I paradigmi culturali non sono immutabili ma cambiano molto lentamente, quasi impercettibilmente e solo in circostanze favorevoli, come le rivoluzioni religiose, politiche, economiche e tecnologiche.

Le tradizioni popolari sono un esempio di paradigmi culturali in quanto definiscono le forme che i membri di una comunità debbono celebrare, ovvero ripetere, rappresentare, presenziare, non solo per poter confermare la loro appartenenza alla comunità, ma anche per interagire con gli altri membri di essa, nel senso che che non sono permesse interazioni libere e immediate, ma solo mediate, ovvero regolate, dalle forme, norme, valori e ruoli caratteristici della comunità in quanto costitutivi del suo paradigma culturale. Tali forme includono costumi, feste, cibi, performance, giochi, gare, arredi, addobbi, cerimonie, maniere, etichette, gusti, dialetti, titoli onorifici ecc.

Lo spirito della folla

Lo spirito di una folla è costituito da ciò che è comune a tutte le persone che la compongono, ovvero gli strati più semplici e stupidi, i meno evoluti, delle loro menti. In una folla non c'è spazio per idee originali, riflessioni, differenze di opinione o direzioni diverse dalla quella in cui la maggioranza è orientata. La folla è bestiale, e reagisce con ferocia verso chi cerca di frenarla. Sa ciò che vuole è non è disponibile a discutere i suoi obiettivi. Con la forza della sua numerosità la folla esalta e irretisce i suoi membri, che si sentono forti grazie ad essa. La folla è folle.

Fonti di piacere

È un piacere mangiare quando si ha fame, riposarsi quando si è stanchi, liberarsi quando si è costretti, fare sesso quando non si è fatto per un certo tempo, trovare un lavoro quando si è disoccupati, trovare un compratore quando si vuole vendere qualcosa, vincere un avversario quando si è attaccati, guadagnare quando il denaro scarseggia, trovare compagnia quando ci si sente soli, essere apprezzati quando non abbiamo sufficiente autostima, essere invitati ad un incontro quando temiamo di essere esclusi da un gruppo, essere assolti o perdonati quando abbiamo sensi di colpa ecc.

Coloro a cui non manca nulla difficilmente provano piacere.

Testo e contesto

Un testo senza un contesto è insignificante.

2017/09/15

Yuval Noah Harari

Trovo Yuval Harari molto bravo e sono contento che abbia successo. Da condividere il più possibile, per il bene dell'umanità.



La finestra sul mondo

Ogni giorno mi affaccio per qualche minuto alla finestra del mondo (Facebook) per vedere a che punto siamo con la salute mentale della gente. Purtroppo, da quando esiste Facebook, non vedo segni di miglioramento, tranne eccezioni troppo rare per contare qualcosa. Ma la speranza è dura a morire.

E se il malato fossi io? Impossibile dimostrare il contrario, ma sicuramente qualcuno, io e/o gli altri, non sta bene.

Chi dovrebbe fare cosa?

Non mancano gli intellettuali e i non specialisti che analizzano i problemi sociali e ne descrivono, in termini astratti, le cause e i rimedi in modi più o meno intelligenti. Mi pare invece che manchi nella nostra società l'impegno e la capacità di concretizzare i buoni propositi, cioè di metterli in pratica. Mi pare infatti che, dopo l'indignazione e/o l'indicazione della strada da percorrere per risolvere i problemi sociali, ci si sentiamo a posto con la coscienza civile e passiamo ad analizzare altri problemi.

Siamo tutti servi-padroni

L'uomo ha una doppia natura: quella del servo e quella del padrone o, detto in termini meno duri, quella del fornitore e quella del cliente.

Infatti ognuno ha bisogno degli altri ma per poterli usare deve servirli in qualche modo. La società è basata sul servizio reciproco, senza il quale essa si disintegra o diventa violenta.

2017/09/14

La giusta distanza

Gli esseri umani dovrebbero stare ad una giusta distanza l'uno dall'altro. Non troppo lontani, altrimenti si disperdono, non troppo vicini, altrimenti si ostacolano.

Metodo di lettura

Il miglior modo di leggere un libro è quello di cominciare dall'ultimo capitolo. Se lo troviamo interessante, allora leggeremo il libro dall'inizio, altrimenti lo buttiamo via. In tal modo leggeremo solo cose interessanti e non perderemo tempo nella lettura di cose sconclusionate o che si concludono banalmente, genericamente, stupidamente o erroneamente.

2017/09/13

Conciliazione di motivazioni e ruoli

Le mie motivazioni e i miei ruoli, come si rapportano e conciliano tra loro e con quelle altrui?

Credo che questa domanda sia fondamentale per tutte le scienze umane perché sintetizza tutti i problemi psicologi e sociali di ogni essere umano, al di fuori di quelli che riguardano la sola sua salute fisica. Più precisamente, credo che i problemi umani possano essere ridotti alla difficoltà di conoscere le vere motivazioni del comportamento proprio e altrui, e alla variabile e instabile compatibilità, sinergia e conflittualità interna ed esterna delle motivazioni individuali.

Servitori di motivazioni

I bisogni sono il principio della vita, del piacere e del dolore.

Le motivazioni sono strategie programmate in un sistema nervoso per soddisfare i bisogni del corpo che lo ospita.

Ogni sistema nervoso è servitore di un certo numero di motivazioni proprie e altrui.

Società e motivazioni

Affinché la società cambi è necessario che cambi la mentalità della gente.
Affinché la mentalità di una persona cambi, è necessario che cambino le sue motivazioni.
Affinché le proprie motivazioni cambino, è necessario essere motivati a cambiare le proprie motivazioni.

2017/09/12

Libertà e motivazione

Senza una motivazione da realizzare, la libertà non serve a nulla. La libertà, in senso umano, consiste nel diritto e nella possibilità pratica di soddisfare le proprie motivazioni, ovvero i propri bisogni.

Non esiste felicità o piacere in assenza di bisogni da soddisfare, perché il piacere coincide con la soddisfazione di uno o più bisogni.

Chi non ha motivazioni è dunque condannato alla noia, all'assenza di piacere e ad una vita insensata. Il bisogno è ciò che dà senso alla vita, è il motore della vita, e la libertà andrebbe usata solo per la soddisfazione dei bisogni.

La libertà dal bisogno è una trappola che rende infelici. La libertà fine a se stessa è velenosa e distruttiva.

Il Papa e le religioni "fai-da-te"

Un messaggio estremamente importante contro la religione "fai-da-te", dato che la maggior parte dei credenti sono credenti "fai-da-te" ovvero non seguono (per fortuna!) in modo ortodosso le prescrizioni di alcuna chiesa organizzata. Che nessuno si faccia illusioni su una possibile democratizzazione della Chiesa Cattolica, che resta politicamente e ideologicamente una dittatura dogmatica basata su principi definiti migliaia di anni fa da figure leggendarie.

Fare tabula rasa della propria mappa cognitivo-emotiva

Non dovremmo mai smettere di meravigliarci del fatto che ogni parola, ogni concetto, ogni immagine, insomma, ogni "oggetto mentale" che passa per la nostra coscienza, ovvero sul quale la nostra attenzione si sofferma, è programmato per dar luogo a certe reazioni cognitive e/o emotive ovvero è collegato logicamente a certi altri oggetti mentali e a certe valutazioni e colorazioni affettive. Si tratta di quelle che Alfred Korzybski chiama "reazioni semantiche".

Ciò che io chiamo "mappa cognitivo-emotiva" è l'insieme di tali reazioni, ovvero associazioni o relazioni le quali sono automatiche, ovvero predefinite, programmate, anche se in modo parzialmente modificabile nel tempo a fronte di nuove esperienze.

Dovremmo riflettere sulla qualità di tali associazioni, ovvero chiederci quanto esse siano utili o dannose alla soddisfazione dei nostri bisogni, e se siano migliorabili in qualche modo, dato che sono soggettive e variabili da persona a persona.

Per cominciare potremmo fare un esercizio mentale in cui, mentre pensiamo o osserviamo qualcosa, o ascoltiamo un discorso, immaginiamo che a fronte di ogni oggetto mentale su cui si posa la nostra attenzione, non vi sia in noi ancora alcuna reazione semantica e che abbiamo la capacità di definirne una o più.

Più in generale, immaginiamo di fare tabula rasa della nostra mappa cognitivo-emotiva e di costruirne una nuova razionalmente, man mano che percepiamo oggetti mentali.

Tra determinismo e libero arbitrio

In ogni momento devo scegliere se credere nel determinismo o nel libero arbitrio, o in entrambi, simultaneamente o alternativamente.

Perché mi succede ciò che mi succede? L'ho voluto "io" o qualcos'altro?

Ed adesso cosa voglio? Ma, prima di tutto, sono capace di volere? E quali sono le mie opzioni? Cosa posso realisticamente fare e perché?

Le mie decisioni dipendono da ciò in cui credo, ma chi decide ciò in cui credo?

Forse posso scegliere se assecondare o resistere al flusso della vita, se dire "sì", "no" o "aspetta!" a ciò che il mondo, la vita e la mia mente mi propongono.

Forse posso scegliere se conservare o cambiare qualcosa. Conservare è molto più facile che cambiare perché si sa cosa si conserva, mentre non si sa cosa cosa porterà il cambiamento e si possono fare grossi errori di previsione e valutazione.

In ogni momento devo scegliere se credere nel determinismo o nel libero arbitrio, o in entrambi, simultaneamente o alternativamente.

In ogni momento scelgo l'ipotesi che mi fa star meglio.

Composizioni di forze

La realtà, la natura, la vita, sono il risultato di una composizione di forze. Due forze di eguale intensità e opposte, convergenti o divergenti, si frenano mutualmente; due forze di intensità disuguale, opposte e non frenate causano il cedimento di un vettore a favore dell'altro e il conseguente movimento; due forze convergenti non opposte e non frenate danno luogo ad una forza composita e a un movimento comune; due forze divergenti non opposte e non frenate danno luogo alla separazione dei rispettivi vettori e a movimenti separati. La forza più intensa prevale su quella meno intensa, ma solo quando si oppongono. Quando sono coerenti, ovvero orientate nella stessa direzione e lo stesso verso, esse si sommano dando luogo ad una forza maggiore.

Inevitabile cambiamento

il nuovo che oggi produciamo, un giorno sarà vecchio, morirà e verrà sostituito da qualcosa di più nuovo. È così che funziona la vita, che è una lotta tra le forze della conservazione e quelle del cambiamento, che prima o poi vinceranno.

In ogni momento dobbiamo scegliere se schierarci a favore della conservazione o del cambiamento, ma non dobbiamo scegliere una volta per tutte, possiamo cambiare la nostra scelta in qualsiasi momento, anche più volte al giorno.

Boicottaggio delle verità dolorose

Quando una verità fa male, l'inconscio cerca di negarla, ovvero di boicottarne la visione e la comprensione, e guida i nostri pensieri verso strade sicure, dove non vi sono tracce di essa.

2017/09/11

I nostri limiti

Essere liberi di fare qualcosa non significa essere capaci di farla o avere la possibilità di farla.

Siamo infatti limitati da diversi fattori, come i seguenti.

2017/09/10

Servire più padroni

Visto che non abbiamo un solo padrone (interno o esterno), l'arte di vivere consiste nel servire più padroni senza scontentare nessuno di essi.

Siamo perduti?

Siamo perduti se oggi nemmeno i filosofi hanno consigli da darci, se non prendere atto (ognuno per conto suo) del declino della civiltà e delle catastrofi sociali e ambientali imminenti, anche perché da soli non si può cambiare il mondo. E' relativamente facile ribellarsi (uniti o separati) contro qualcosa di malefico (fase distruttiva), ma non basta, bisognerebbe anche impegnarsi (uniti) a favore di qualcosa di benefico (fase costruttiva). Ma cosa sia questo qualcosa di benefico nessun intellettuale di oggi ce lo dice, forse a causa della debolezza del pensiero debole?

Attitudini sociali

Per quanto riguarda la determinazione di con chi, in quali ruoli e con quali regole interagire, una persona può avere diverse attitudini, che ho raggruppato nei tipi seguenti elencati in ordine di frequenza, il primo essendo il più comune, l'ultimo il più raro.

1) Subire, seguire, eseguire, obbedire, adattarsi, conformarsi, rassegnarsi, arrendersi, affiliarsi, accettare le regole altrui (di singoli o della comunità).

2) Scegliere, selezionare, discriminare, distinguere, emigrare, deviare, ribellarsi, rifiutare, abbandonare, ignorare, cambiare, cercare il meglio disponibile.

3) Imporre, guidare, dominare, comandare, costringere, istruire, forzare, nominare, ordinare, ingiungere, esigere, attribuire, affermare, asserire, imporre agli altri le proprie volontà, gusti, idee, opinioni, vedute, preferenze, regole.

4) Inventare, trasformare, riformare, congegnare, progettare, costruire, creare nuove forme, paradigmi, etiche, estetiche, regole, giochi, modalità, mode, modelli, metodi e ruoli per interagire.

Tali attitudini non sono mutuamente esclusive. Ogni persona può esercitarle tutte con frequenze e pesi diversi, ovvero con inclinazioni e tendenze particolari verso alcune di esse.

2017/09/09

Ancora sui migranti dopo l'accordo con la Libia

Noi vorremmo prendere una posizione "morale", indignarci verso i cattivi e i senza cuore, ma non possiamo considerarci innocenti. Siamo cattivi per procura, come quelli che non farebbero male ad una mosca ma mangiano animali uccisi da persone senza cuore. Infatti non siamo disposti a fare altri debiti (come stato) o a pagare più tasse (come cittadini) per aiutare e ospitare quei disperati così diversi da noi, e non vorremmo vederli intorno alle nostre case. L'empatia è inversamente proporzionale alla distanza e siamo favorevoli a qualsiasi soluzione che tenga quei miserabili lontani dai nostri occhi.

Climate Change: What Do Scientists Say?

Chi sono? Per quanto tempo?

Ogni cosa che apprendo mi trasforma, mi permette di capire cose che prima non potevo capire, fare cose che prima non ero capace di fare, perché io "sono" ciò che apprendo. Non sono lo stesso che per un attimo, l'attimo dopo sono già un altro. Questa incostanza è spaventosa ed eccitante.

Io sono ciò che apprendo, e ciò che apprendo dipende da ciò che sono.

2017/09/08

La soluzione dei problemi italiani

La soluzione ai problemi politici, economici e sociali degli italiani ci sarebbe, ma richiede decenni, forse generazioni, per un cambio di mentalità, ovvero una crescita nel cammino dalla bestia all'Uomo. Dobbiamo aver pazienza. Le rivoluzioni peggiorano la situazione se non sono sorrette da un cambio di mentalità e noi italiani siamo sempre gli stessi somari, con una mentalità da servi. Cambia solo l'Uomo della Provvidenza di turno.

2017/09/07

How to Deal With A Crisis of Meaning (The School of Life)

Sistemi di sistemi

La natura è un sistema di sistemi. Ogni sistema è composto di parti che interagiscono, ovvero comunicano, ovvero scambiano informazioni, energie o sostanze. Ogni parte di un sistema costituisce a sua volta un sistema, ovvero un sottosistema di un sistema di ordine superiore. Ogni parte di un sistema potenzia e/o inibisce, ovvero serve e/o sfrutta, ovvero alimenta e/o limita, ogni parte o sistema con cui interagisce.

2017/09/06

Storia e storie

In un anno di storia del nostro pianeta avvengono miliardi di fatti umani. Quali scegliere? Quali analizzare? Quali ignorare? Quali approfondire? Quali correlare? La storia è una, ma le storie che di essa si possono narrare sono potenzialmente infinite e tutte diverse. Anche sulla vita di una singola persona si possono costruire infinite biografie diverse, scegliendo cosa considerare, cosa ignorare e cosa collegare. Lo storico non è uno che racconta "la" storia, ma uno che estrae una certa quantità di fatti dalla storia e dà loro una certa interpretazione e un certo significato. In tal senso ogni storia è soggettiva ed esprime la mentalità dello storico che la racconta.

Abuso di verità parziali

Un errore molto comune che tutti facciamo è quello di prendere una piccola verità, o una verità parziale, e di gonfiarne l'importanza al punto tale da considerarla l'unica causa di un fenomeno complesso, ignorando il fatto che la complessità di un fenomeno o di un problema, è dovuta alla molteplicità dei suoi aspetti e delle sue cause. E' così che una piccola verità si trasforma in una grande menzogna, per esempio, quando si tratta di determinare le cause di problemi sociali e psicologici, i quali vengono erroneamente semplificati in misura proporzianale all'ignoranza che si ha su di essi.

Piacevole/doloroso vs. giusto/ingiusto

Molte persone sono incapaci di distinguere il piacevole dal giusto e il doloroso dall'ingiusto e ritengono sistematicamente giuste le cose per loro piacevoli e ingiuste quelle per loro dolorose. Questa comune identificazione di qualità tra loro diverse, e un generale disinteresse per un esame razionale dei concetti di giustizia ed etica, sono tra le cause principali dello stato miserabile dell'umanità, perché la rendono incapace di costruire una società giusta. L'umanità potrà migliorare nella misura in cui l'uomo riterrà doloroso ciò che è ingiusto, e piacevole ciò che è giusto, ma una tale attitudine, oggi rivoluzionaria, è ancora molto rara.

2017/09/05

Armonia di ruoli

Il benessere psichico, ovvero la soddisfazione dei bisogni, di un essere umano dipende soprattutto dalla qualità dei suoi rapporti con gli altri, e più esattamente da ciò che io chiamo "armonia di ruoli". Con questo termine intendo la compatibilità e il vantaggio reciproco di una una certa definizione e assegnazione di ruoli o funzioni sociali tra una persona e quelle con cui interagisce.

Logiche inconsce e consce

La nostra mente ha logiche inconsce che determinano il nostro comportamento attraverso reazioni automatiche cognitivo-emotive alle situazioni in cui ci troviamo e agli stimoli che percepiamo.

Se vogliamo migliorare il nostro comportamento dobbiamo esaminare razionalmente tali logiche e correggerle o ottimizzarle dove occorre. Per riuscirvi, dobbiamo cercare di rendere consce le nostre logiche inconsce, con l'aiuto di buone psicologie e psicoterapie.

Differenza tra l'uomo e gli altri animali

George H. Mead in "Mind, Self & Society", ci insegna che la differenza tra il comportamento dell'uomo e quello degli altri animali consiste nel fatto che mentre questi ultimi reagiscono sempre e soltanto in modo immediato e automatico agli stimoli, secondo riflessi condizionati, l'uomo ha la facoltà di ritardare la reazione, di esaminare consapevolmente le possibili risposte comportamentali ad una certa situazione e di scegliere quella più appropriata tenendo conto delle esperienze passate e delle possibili conseguenze future.

Se ciò è vero, ne consegue che l'uomo non sempre si comporta da uomo ma spesso agisce come gli altri animali, ovvero reagisce agli stimoli in modo immediato e automatico, secondo i propri condizionamenti cognitivo-emotivi, senza considerare e ponderare opzioni di risposta alternative.

Il sonno e l'organizzazione mentale

Mentre dormiamo il cervello lavora per integrare le esperienze più recenti con quelle meno recenti, stabilire nuove relazioni logiche tra di esse e aggiornare di conseguenza i nostri automatismi cognitivo-emotivi ovvero le reazioni semantiche e sentimentali con cui risponderemo alle future esperienze.

2017/09/04

Fuga dalla filosofia

La maggior parte della gente si tiene lontana dalla riflessione sulla natura umana e i rapporti sociali, come se non ci fosse nulla di nuovo da scoprire, imparare o migliorare su come vivere e rapportarsi con gli altri.

2017/09/03

Il piacere (e il dolore) della (non) partecipazione

Partecipare significa essere parte di un sistema di parti che interagiscono secondo programmi e margini di libertà che dipendono dalla particolare natura del sistema.

I gruppi sociali sono sistemi a cui gli esseri umani hanno bisogno di appartenere, ovvero di cui essi hanno bisogno di essere parte. Ogni gruppo è caratterizzato da certe forme, norme, valori e ruoli attraverso i quali, e solo attraverso i quali, è possibile interagire.

2017/09/02

La vera libertà è asociale

Da un punto di vista psicoanalitico, la libertà, quella vera, ovvero la libertà di avere uno spazio mentale e/o fisico in cui vivere una vita totalmente diversa da quella degli altri, di concepire idee totalmente diverse da quelle altrui, di essere ideologicamente ed eticamente indipendenti e di mantenere nascosto e segreto tale spazio, ebbene, tale libertà è un tabù, è asociale, e chi la pratica è considerato un pericolo per la società perché capace di sconvolgerne le regole, basate su idee condivise e sull'assoggettamento dell'individuo al gruppo. Socialità e libertà sono stati mentali antitetici. La libertà che viene riconosciuta a tutti è quella di scegliere tra varie imposizioni, ovvero tra diverse strutture mentali predefinite, non la libertà di concepire e costruire una società diversa da quella attuale. Insomma, non siamo liberi di fare la rivoluzione, che è, per definizione, un atto di ribellione.

Il peggior nemico della democrazia

Il peggior nemico della democrazia è la democrazia, specialmente quella diretta. Un pugno di sedicenti politici hanno fatto credere alla maggioranza degli inglesi che i loro problemi erano causati soprattutto dall'Unione Europea, non da se stessi, e il popolo, sempre pronto a credere a chi lo assolve, ha abboccato. Ora gli inglesi cominciano a capire che si sono dati la zappa sui piedi, e che zappa!

L'operazione Brexit ha delle ricadute enormi, molto complicate e difficili da capire anche per un economista. Che idiozia lasciare al popolo, ignorante per definizione, la decisione su una questione così complessa e pericolosa.

Un eloquente articolo sulla realtà del Regno Unito e cosa li aspetta dopo la Brexit.

Giochiamo a chi la sa più lunga?

Giochiamo a chi la sa più lunga? Nessuno vince e nessuno perde perché nessuno conosce l'estensione della propria ignoranza e a nessuno piace ammettere di non aver capito qualcosa di importante che il proprio interlocutore ha capito. Perché, consciamente o inconsciamente, ciò equivale a dimostrare di essere intellettualmente inferiori e l'idea di essere inferiori è spaventosa, è un tabù.

L'Italia è un Paese malato di mente [Vittorino Andreoli]

http://www.huffingtonpost.it/2013/08/06/vittorino-andreoli-intervista-italia-malato-psichiatrico_n_3712591.html

Gestione dei conflitti

In caso di conflitto tra due persone o gruppi, sono possibili varie motivazioni ed esiti, tra i quali:
  • L'eliminazione, deportazione o emigrazione dell'avversario, la cui stessa esistenza costituisce un disturbo.
  • L'asservimento dell'avversario, che viene accettato solo in un ruolo subordinato.
  • Il compromesso, in cui si cerca di soddisfare il più possibile gli interessi di entrambe le parti, riconoscendo e rispettando i rapporti di forza.
Succede spesso che una parte accusi l'altra di aver generato il conflitto, per giustificare l'aggressione verso lo stesso.

Ci sono poi coloro che cercano di evitare o negare un conflitto già in atto, illudendosi che possa svanire grazie alla buona volontà dei contendenti.
Quando ci troviamo in un conflitto riflettiamo sulle nostre vere motivazioni e i nostri obiettivi, e cerchiamo un compromesso, se possibile.

2017/09/01

Partecipare! Partecipare!

Ecco cosa tutti vogliono: partecipare alla vita sociale, attivamente o passivamente, in qualunque ruolo. Partecipare per non restare soli, per non essere esclusi. Partecipare alle feste, agli spettacoli, ai concerti, alle conversazioni, ai pranzi, agli eventi sportivi, ai raduni, agli incontri, ai social network. Fare ciò che fanno gli altri, insieme agli altri. Parlare come gli altri, pensare come gli altri, leggere ciò che gli altri leggono, vedere ciò che vedono gli altri, ascoltare ciò che ascoltano gli altri, vestire come gli altri, abitare come gli altri, mangiare come gli altri, lavorare come gli altri, riposare e andare in vacanza come gli altri. Esserci, essere "in", non essere "out". Essere come gli altri, essere normali, far parte della società dei normali.

Una, nessuna e centomila società

La vita psichica è basata sulla percezione e interiorizzazione della società con le sue forme, norme, valori, ruoli ecc. Per gli uomini primitivi del passato e di oggi esisteva ed esiste una sola società umana, e chi non ne fa parte è considerato non umano e perciò privo di qualsiasi diritto.

Addetti ai lavori delle scienze umane

È giusto che le scienze naturali e le relative tecnologie interessino normalmente solo gli addetti ai lavori delle stesse, ovvero scienziati, ingegneri, tecnici, professori e solo in misura minima e superficiale il pubblico indifferenziato.

È invece sbagliato che ciò avvenga anche per le scienze umane (psicologia, sociologia, filosofia ecc.), perché, in quanto esseri umani, siamo tutti addetti ai lavori di tali scienze, oggetti e soggetti di studio e conoscenza, perché conoscere la natura umana è indispensabile per interagire socialmente in modo costruttivo e soddisfacente.

L'ignoranza della complessità

La forma di ignoranza più diffusa e pericolosa non consiste nel non conoscere qualcosa, ma nel credere che qualcosa sia più semplice di quanto realmente sia, ovvero di non riconoscere la complessità dei problemi, specialmente quelli sociali, e, di conseguenza, proporre soluzioni che anziché alleviarli li aggravano.

Blog di Bruno Cancellieri