2016/05/23

Bisogno e paura dell'Altro

Ogni essere umano ha bisogno e paura degli altri. Bisogno perché senza la loro cooperazione non può sopravvivere né soddisfare un gran numero di esigenze fondamentali, paura perché gli altri possono fargli del male in vari modi attivi e passivi, tra cui negargli la cooperazione stessa. Ma non è consentito aver paura della persona del cui aiuto si ha bisogno, perché la paura dà luogo a comportamenti difensivi e/o aggressivi che inibiscono la propensione alla cooperazione da ambo le parti. In altre parole, per ottenere aiuto o collaborazione da una persona, bisogna rimuovere la naturale paura verso di essa, cioè credere e/o far credere che in quel caso tale paura non esista e che ci si fidi incondizionatamente. Tuttavia, per quanto uno possa sforzarsi, la paura dell'altro è insopprimibile e può al massimo diventare inconscia ed esprimersi in vari modi mistificati, come pretendere dall'altro che si sottometta, rinunci più o meno alla propria libertà, si disarmi o si leghi a noi con un contratto implicito o esplicito, ricorrendo eventualmente a terzi (come la Chiesa, lo Stato o le tradizioni popolari) per imporre all'altro il rispetto della fedeltà e la cooperazione richiesta e/o promessa.

La paura (conscia o inconscia) che uno ha degli altri varia in qualità e quantità da persona a persona. Essa dipende soprattutto da tre fattori: (1) il temperamento più o meno timido o coraggioso della persona, (2) la storia personale della persona cioè il male che essa ha ricevuto (o creduto di ricevere) dagli altri a partire da genitori, compagni, educatori ecc. e (3) il suo status attuale, cioè le risorse materiali e sociali di cui dispone per difendersi dal male che potrebbe provenire dagli altri, e il suo livello di autosufficienza e competitività.

La percezione del male che potrebbe provenire dagli altri può essere più o meno giustificata e realistica. Una persona che abitualmente lo sovrastima tende a sviluppare depressione, ansia o panico e comportamenti inutilmente o dannosamente evitanti. Al contrario, una persona che abitualemente lo sottovaluta è ad alto rischio di subire danni da parte degli altri a causa di una scarsità di precauzioni.

Per quanto detto sopra, è bene che ogni essere umano ammetta di aver paura degli altri e analizzi ragionevolmente tutto il male e il bene che potrebbe realisticamente ricevere da essi, allo scopo di rendere il proprio livello di paura adeguato alla realtà, evitando sopravvalutazioni e sottovalutazioni delle rispettive probabilità.

A tale scopo sarebbe utile sviluppare i quattro temi seguenti:
  • Bene che ho ricevuto e posso ricevere dell'altro.
  • Bene che ho fatto e posso fare all'altro.
  • Male che ho ricevuto e posso ricevere dall'altro.
  • Male che ho fatto e posso fare all'altro.
Vedi anche Bisogno e paura dell'altro. Chi è l'Altro?

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