2016/01/28

Il piacere di torturare

Ieri sera, su un canale TV tedesco, ho assistito ad un documentario su quello che accadeva nei campi di concentramento nazisti poco prima della fine della caduta del regime. Premesso che trovo lodevole il fatto che in Germania ancora oggi si diffondano certe informazioni nonostante gettino una luce sinistra sul loro popolo, quello che osservo è che la cosa più terribile avvenuta in quel momento storico non è il numero enorme di persone uccise dai nazisti, ma le torture, gli stenti e le umiliazioni che gli sfortunati hanno dovuto subire prima di essere uccisi o lasciati morire, e che per alcuni sono durate anni, oltre al piacere dimostrato da zelanti soldati e funzionari nel provocare le sofferenze delle persone condannate dal regime. E' bene ricordare che queste cose possono ripetersi in qualunque popolo e in qualunque momento, perché, come numerosi esperimenti di psicologia sociale hanno dimostrato, un essere umano, sotto la copertura responsabile di un'autorità morale, politica o tecnica superiore, è capace delle peggiori mostruosità e atrocità senza provare il minimo disagio, anzi, provandone in molti casi piacere.

2016/01/27

Zygmunt Bauman sui social networks

Estratto da un'intervista a Zygmunt Bauman:
http://elpais.com/elpais/2016/01/19/inenglish/1453208692_424660.html

Q. You are skeptical of the way people protest through social media, of so-called “armchair activism,” and say that the internet is dumbing us down with cheap entertainment. So would you say that the social networks are the new opium of the people?

A. The question of identity has changed from being something you are born with to a task: you have to create your own community. But communities aren’t created, and you either have one or you don’t. What the social networks can create is a substitute. The difference between a community and a network is that you belong to a community, but a network belongs to you. You feel in control. You can add friends if you wish, you can delete them if you wish. You are in control of the important people to whom you relate. People feel a little better as a result, because loneliness, abandonment, is the great fear in our individualist age. But it’s so easy to add or remove friends on the internet that people fail to learn the real social skills, which you need when you go to the street, when you go to your workplace, where you find lots of people who you need to enter into sensible interaction with. Pope Francis, who is a great man, gave his first interview after being elected to Eugenio Scalfari, an Italian journalist who is also a self-proclaimed atheist. It was a sign: real dialogue isn’t about talking to people who believe the same things as you. Social media don’t teach us to dialogue because it is so easy to avoid controversy… But most people use social media not to unite, not to open their horizons wider, but on the contrary, to cut themselves a comfort zone where the only sounds they hear are the echoes of their own voice, where the only things they see are the reflections of their own face. Social media are very useful, they provide pleasure, but they are a trap.

2016/01/24

Il libro come viaggio

Leggere un libro è fare un viaggio in un territorio disegnato dall'autore, è avere un'esperienza virtuale. I luoghi che si visitano attraverso la lettura sono più o meno fantastici o reali, veri o falsi, piacevoli o spiacevoli, belli o brutti. Un libro può educare o diseducare, entusiasmare o annoiare, avvicinarci o allontanarci dalla verità, chiarire od offuscare, farci guadagnare o perdere tempo.

Quanto vale il parere della maggioranza

Come risolvere la discrepanza tra come mi vedono gli altri e come mi vedo io? Chi ha la visione più completa e reale? La cosa si complica quando non tutti gli altri mi vedono nello stesso modo. Per esempio, se su dieci persone che mi conoscono (o credono di conoscermi) sono simpatico a due e antipatico a otto, o sono approvato da due e disapprovato da otto, che conclusioni devo trarne? Quanto conta il parere della maggioranza nella ricerca della verità? La democrazia dà sempre ragione alla maggioranza, e io sono democratico, tuttavia penso che la maggior parte degli esseri umani ancora oggi sia fondamentalmente ignorante e pronta a credere a cose false o inesistenti (come agli insegnamenti religiosi). E allora, meglio sbagliare con la maggioranza oppure avere ragione da soli o in minoranza?

Media e comunità

I giornali, la televisione e i media in generale contribuiscono a creare nei lettori e negli spettatori un'idea di comunità alla quale conformarsi o con la quale confrontarsi. Il giornale, come la TV, rappresenta infatti l'attualità di una comunità e dei suoi valori. Dice cosa è importante al momento, chi sono e cosa fanno i membri importanti della comunità, quali sono i linguaggi, le norme, le forme, gli usi e i costumi in voga, cosa vale e cosa non vale, cosa è "in" e cosa "out", cosa unisce e cosa divide i membri della comunità, chi vince e chi perde, chi merita gloria e chi disprezzo, cosa è bello e cosa brutto, chi comanda e chi ubbidisce, cosa fare e cosa non fare, cosa e dove comprare, cosa minaccia la comunità, gli amici e i nemici, le alleanze, i conflitti, le cooperazioni, le competizioni in vari campi, tra cui quello politico e amministrativo, i buoni e i cattivi, i capaci e gli incapaci, le speranze, le previsioni, di cosa piangere, di cosa ridere, cosa credere e cosa non credere, gli stereotipi e le categorie. Spiega i rapporti causa-effetto. In tutto questo evita di dire cose sconvenienti per qli interessi delle persone più importanti e degli opinion leader, e per la conservazione della comunità stessa.

2016/01/23

Omeopatia e placebo

E' provato che i farmaci finti (noti come "placebo") possono aiutare a guarire per un effetto psicosomatico. I rimedi omeopatici, essendo farmaci finti, possono quindi aiutare a guarire. Infatti non ci sono prove scientifiche che i farmaci omeopatici siano più efficaci di un placebo.

Riti di appartenenza ad una comunità

Questi non sono selvaggi, non sono matti, hanno solo costumi diversi dai nostri. Anche noi europei facciamo cose che servono solo a farci sentire membri di una stessa comunità (sana o malata che sia) e non hanno nulla di razionale. Lo sport-spettacolo e tutto ciò che ruota intorno ad esso ne è un esempio. In realtà nel mondo occidentale le tradizioni si stanno perdendo e così il senso di appartenenza ad una comunità. Se non troviamo nuovi modi di fare comunità saremo tutti soli e isolati.

2016/01/19

Cosa rende bella una fotografia

La bellezza di una foto non si misura con la sua somiglianza al reale, ma con la bellezza delle sensazioni che riesce ad evocare.

Religione "fai-da-te"

Pochi sono disposti a rinunciare ad una religione malgrado le sue assurdità, perché non sanno come sostituirla dal punto di vista etico. Così la maggior parte dei cosiddetti credenti professano una religione "fai-da-te", prendendo dalle Scritture solo le parti che a loro fanno comodo e ignorando il resto.

Paradosso della religione

Più una persona prende sul serio una religione, cioè cerca di applicarne i precetti (così come espressi nelle sacre scritture) in modo rigoroso, e più essa è socialmente pericolosa. Per esempio, se dovessimo fare quello che Dio, nel Vecchio Testamento, ci chiede di fare, dovremmo uccidere tutti gli uomini che hanno rapporti omosessuali. Infatti in certi paesi mussulmani lo fanno davvero e anche nella civilissima Europa (Italia, Germania ecc.) fino agli anni 60-70 gli omosessuali venivano incarcerati.

2016/01/17

Innamoramento e amore

In una coppia ci può essere amore senza innamoramento e innamoramento senza amore.

Bisogno di comunità

Un essere umano ha due tipi di bisogni: quelli "animali" (cioè che si riscontrano anche in altre specie animali) e quelli "umani" (cioè che si riscontrano solo nella specie umana). Entrambi i tipi concorrono a determinare il comportamento umano, che non è altro che la ricerca di soddisfazione dei bisogni stessi attraverso certe strategie. Chi non riesce a soddisfarli soffre e tende ad ammalarsi fino a morire parzialmente o completamente.

La struttura portante della psiche è il bisogno di comunità. Una comunità, dal punto di vista psichico, è una struttura comportamentale condivisa da almeno due persone, caratterizzata da un insieme di forme e norme particolari che includono ruoli, obblighi, divieti, rituali, valori, autorità, gusti, pregiudizi, folclore, mode ecc.

Tutti gli esseri umani hanno un insopprimibile bisogno di comunità, più o meno conscio o inconscio, di origine genetica. Alcuni cercano di integrarsi nella comunità in cui si trovano conformandosi ad essa senza cercare di cambiarla; altri cercano di cambiarla per renderla più soddisfacente rispetto alle proprie esigenze. Altri ancora, non riuscendo a cambiarla, cercano di emigrare in un'altra comunità più soddisfacente e, se non ne trovano una adatta, cercano di crearla. Pochi ci riescono. Tra questi ci sono i fondatori di religioni, i dittatori e i leader politici, i rivoluzionari, i filosofi, i geni.

2016/01/09

Cosa succede quando due persone s'incontrano

Il discorso che segue può essere utile a chi desidera comprendere le dinamiche psicologiche fondamentali insite nelle interazioni umane, allo scopo di migliorarne la qualità in termini di soddisfazione dei bisogni delle parti coinvolte. Come si vedrà, tali dinamiche dipendono molto dai repertori mentali personali con i quali vengono definite e caratterizzate: categorie di persone, comunità di appartenenza, ruoli, funzioni, affetti, strategie di interazione sociale e chiavi di interpretazione delle interazioni stesse.

L'incontro tra due persone X ed Y dà generalmente luogo ad una serie di azioni e reazioni riassumibili nelle seguenti fasi (dal punto di vista di X):

2016/01/05

Sbagliare insieme o avere ragione da soli?

Credo che per la maggioranza degli umani sia meglio sbagliare insieme che avere ragione da soli, mentre per la maggioranza degli introversi sia meglio avere ragione da soli che sbagliare insieme. Che ne pensate?

Come le nuove idee vengono ricevute

Se uno dichiara di aver concepito o scoperto un'idea innovativa e utile, gli altri non sono subito interessati a conoscere, valutare e discutere quell'idea in sé, ma prima si preoccupano di sapere se quell'idea possa comportare per il suo portatore o per loro loro un vantaggio o uno svantaggio sociale. In particolare, si preoccupano di sapere se, come conseguenza di quell'idea, il loro prestigio, o quello del portatore, possa aumentare o diminuire, e cosa possa cambiare nel rapporto di prestigio tra loro. Solo se l'idea appare per loro vantaggiosa sono disposti a conoscerla, comprenderla ed eventualmente condividerla, altrimenti la osteggiano o ignorano a priori.

2016/01/04

Umanologia

È assurdo che psicologia, sociologia e filosofia siano discipline separate, dato che studiano la stessa cosa: il comportamento umano esteriore ed interiore. Dovrebbero confluire in un'unica disciplina chiamata, per esempio, "umanologia". Non si può capire l'Uomo senza usare una combinazione delle tre discipline.

Versione tedesca

2016/01/02

Come scrivere una poesia

  1. Prendere un'antologia di poesie e aprire qualche pagina a caso
  2. Scegliere e annotare le parole che più ci piacciono, che più ci suscitano emozioni
  3. Scrivere la poesia usando le parole annotate, aggiungendo e togliendo ciò che riteniamo opportuno

Comunità di gusti

I gusti non sono solo gusti, ma anche chiese in cui si ritrovano quelli che hanno gusti simili e si proteggono dagli altri.

Il primo gennaio (poesia di Eugenio Montale)

Il primo gennaio (da "Satura", di Eugenio Montale)

So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta, da un fondale,
da un fuori che non c’è se mai nessuno
l’ha veduto.

Meditazione organizzata

Per "meditazione organizzata" intendo un tipo di meditazione che viene insegnato attraverso libri o corsi. E' scientificamente accertato che le persone che la praticano ricevono un reale beneficio nel senso che, grazie ad essa, si sentono meglio, più serene, meno ansiose, più produttive.
Come spiegare l'effetto positivo della meditazione organizzata? Io ipotizzo che la meditazione organizzata soddisfi il bisogno di comunità e appartenenza in quelle persone che ne sentono la mancanza, e che a causa di tale frustrazione soffrono di ansia. La pratica di una meditazione organizzata è in qualche modo simile a quella di una religione e può avere alcuni degli stessi effetti positivi. Come una religione, la meditazione fa sentire accomunati alle altre persone che la praticano, cioè produce un senso di appartenenza alla comunità delle persone "spirituali", fa sentire accettati e accettanti, approvati da un maestro in cui si ha fiducia, e in armonia con l'universo. Uno stato mentale piacevole che allevia l'angoscia della solitudine.



http://www.theatlantic.com/video/index/422337/mindfulness-gym/

Introversione e depressione

Agli estroversi gli introversi appaiono spesso come depressi anche quando non lo sono. Alcuni introversi sono anche depressi ma non tutti, come anche gli estroversi possono essere depressi. D'altra parte per un introverso forse è meglio passare per depresso che per presuntuoso, come appaiono spesso gli introversi assertivi (come me).

La fine dei maestri e della saggezza

Il concetto di maestro è oggi obsoleto, anzi, politicamente scorretto. Se oggi uno rivela di voler essere un maestro, è immediatamente considerato un arrogante, un presuntuoso, un ciarlatano, uno che cerca di dominare o ingannare gli altri, o un povero illuso. Infatti oggi quasi nessuno cerca maestri o vuole diventare un maestro, ad eccezione dei ciarlatani, delle loro vittime e di qualche isolato nostalgico o visionario. Conseguenza di questa tendenza è l'obsolescenza anche del concetto di saggezza. Infatti io credo che la saggezza consista nel cercare e scegliere maestri (più di uno), integrarli, usarli, superarli e diventare maestri di se stessi applicando le conoscenze acquisite, senza escludere, in tale processo, di diventare provvisoriamente maestri per qualcun altro.

Introversa ad una festa


2016/01/01

Strategie sociali

Ogni umano ha una strategia sociale (cioè un piano di medio/lungo termine) che determina il proprio comportamento momento per momento, cioè il modo dettagliato e particolare in cui interagisce con gli altri.

Ogni strategia sociale ha una parte conscia e una inconscia, una razionale e una emotiva, una volontaria e una involontaria. Il rapporto tra la parte conscia e quella inconscia varia da individuo a individuo, così come il rapporto tra quella razionale e quella emotiva e tra quella volontaria e quella involontaria. Anche il grado di complessità e finezza della strategia varia da persona a persona. Tali differenze dipendono dall'intelligenza, dal temperamento e dalle esperienze delle singole persone.

Le feste come gare

Le feste sono anche gare, dove si compete per mostre le proprie abilità nel parlare, nel danzare, nel vestire, nel suonare, nel cantare ecc. e dove si possono mettere in mostra i propri corpi, i propri abiti, i propri gioielli, le proprie ricchezze, i lussi che ci si può permettere, i propri gusti, la propria cultura, la propria conoscenza delle tradizioni della comunità e la propria conformità ad esse.

Blog di Bruno Cancellieri